domenica 13 settembre 2009

Piano di risanamento, accordi di ristrutturazione e concordato preventivo

Il ricorso a strumenti stragiudiziali per risolvere la crisi di impresa lascia ampio spazio all'autonomia privata e prevede una relazione di un esperto indipendente a tutela dei terzi creditori.

La relazione dell'esperto nelle procedure di risanamento aziendale deve attestare la ragionevolezza del piano redatto dagli amministratori.

L'attività di controllo e verifica di dati ed ipotesi presenta caratteristiche di notevole criticità data la difficile situazione in cui l'impresa si trova ad operare.
La due diligence deve contenere anche una attenta analisi delle ipotesi su cui si basano i dati prospettici del piano (flussi di cassa, ecc.).

L' ultima riforma infatti per la prima volta ha introdotto nell'ordinamento una relazione dell'esperto che non deve limitarsi a valutare il capitale economico dell'impresa ma effettuare una revisione sull'evoluzione futura della situazione economico finanziaria.

Questa relazione presenta notevoli analogie con quella necessaria in caso di leverage buy out o fusione con indebitamento.

L'esperto nel formulare il giudizio di ragionevolezza deve considerare:
- l'attendibilità del piano: valutare la correttezza delle ipotesi e la coerenza di queste con il mercato in cui opera l'imresa.
- la realizzabilità del piano, ovvero le difficoltà insite nel piano e la sostenibilità nel tempo dellos tesso.
- la visibilità, ovvero la capacità di disporre di elementi che fin da subito comprovino la sostenibilità dello stesso.

il principio di revisione intenazionale ISAE 400 prevede che il revisore ottenga un sufficiente livello di conoscenza del settore in cui opera l'impresa. Infatti dovendosi valutare scenari futuri, caratterizzati per definizione da incertezza, si richiedono all'esperto conoscenze più ampie rispetto a quelle utilizzate nella normale pratica professionale.

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