domenica 13 luglio 2008

Concordato preventivo: il caso GURU

E' su tutte le pagine dei giornali il caso del gruppo Guru, fondato da Matteo Cambi.

Il pm di Parma Lucia Russo ha chiesto il fallimento.La richiesta del pm è avvenuta questa mattina nell’ambito dell’udienza che era stata fissata per discutere l'istanza di concordato preventivo presentata dall'azienda nonostante l'impegno della società tessile indiana Bombay Rayon Fashions acquisterà il brand Guru, e altre attività correlate, dalla Jam Session holding per 33 milioni di euro.

Il concordato preventivo si sostanzia in un piano di soddisfacimento parziale dei crediti che il debitore - nella figura dell’imprenditore o in forma societaria - propone ai suoi creditori, allo scopo di evitare il fallimento e conservare l’amministrazione e la disponibilità dei beni aziendali.
La disciplina è stata profondamente innovata dal d. lgs. 5/2005 e dal successivo decreto legislativo del settembre 2007.

Il contenuto del piano può oggi essere liberamente determinato dall’impresa: non vi sono vincoli o schemi prestabiliti, cosicché - una volta individuate le cause della crisi - è possibile agire nel modo più conveniente ed utile per l’insieme dei soggetti coinvolti.

Il professionista incaricato dalla legge di attestare la fattibilità del piano proposto dal debitore e la veridicità dei dati aziendali viene scelto dall’impresa, tra gli iscritti al registro dei revisori contabili e nel rispetto dell’art. 28, l. fall.: egli deve cioè presentare gli stessi requisiti che la legge richiede per la nomina a curatore.

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