E' su tutte le pagine dei giornali il caso del gruppo Guru, fondato da Matteo Cambi.
Il pm di Parma Lucia Russo ha chiesto il fallimento.La richiesta del pm è avvenuta questa mattina nell’ambito dell’udienza che era stata fissata per discutere l'istanza di concordato preventivo presentata dall'azienda nonostante l'impegno della società tessile indiana Bombay Rayon Fashions acquisterà il brand Guru, e altre attività correlate, dalla Jam Session holding per 33 milioni di euro.
Il concordato preventivo si sostanzia in un piano di soddisfacimento parziale dei crediti che il debitore - nella figura dell’imprenditore o in forma societaria - propone ai suoi creditori, allo scopo di evitare il fallimento e conservare l’amministrazione e la disponibilità dei beni aziendali.
La disciplina è stata profondamente innovata dal d. lgs. 5/2005 e dal successivo decreto legislativo del settembre 2007.
Il contenuto del piano può oggi essere liberamente determinato dall’impresa: non vi sono vincoli o schemi prestabiliti, cosicché - una volta individuate le cause della crisi - è possibile agire nel modo più conveniente ed utile per l’insieme dei soggetti coinvolti.
Il professionista incaricato dalla legge di attestare la fattibilità del piano proposto dal debitore e la veridicità dei dati aziendali viene scelto dall’impresa, tra gli iscritti al registro dei revisori contabili e nel rispetto dell’art. 28, l. fall.: egli deve cioè presentare gli stessi requisiti che la legge richiede per la nomina a curatore.
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domenica 13 luglio 2008
Concordato preventivo: il caso GURU
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